Quali differenze tra gli audit di primo e di secondo livello

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Controlli finanziari

Nella gran parte dei progetti finanziati da parte dell’Unione Europea sono previsti gli audit, ossia i controlli da parte di un soggetto abilitato alla professione della revisione ed iscritto nel Registro dei Revisori Legale detenuto dal MEF https://revisionelegale.rgs.mef.gov.it/area-pubblica/Revisori-legali-e-Societa-di-Revisione-Legale/registroRevisori/index.html

Pertanto, quando è previsto il controllo da parte del programma di finanziamento per l’approvazione delle spese e dunque il riconoscimento del contributo previsto, ci si riferisce all’audit di primo livello (First Level Controller). Spetta in questo caso al beneficiario selezionare il revisore e affidargli l’incarico di svolgere l’attività di controllo sulla rendicontazione prodotta alla fine del progetto, talvolta anche nei periodi cosiddetti intermedi (interim periods). Nella selezione dell’auditor è necessario tener conto del principio di indipendenza che deve essere assolutamente rispettato e anche dichiarato. Quindi per rispettare il principio di indipendenza non devono sussistere dei rapporti intercorrenti di natura personale o lavorativa tra il soggetto beneficiario e il revisore incaricato. È poi sempre opportuno che la selezione avvenga tenendo conto dell’esperienza dell’auditor su attività similari e soprattutto sia basata esclusivamente sul criterio di aggiudicazione dell’incarico al miglior prezzo.

Alcuni programmi europei di cooperazione transnazionale, come gli Interreg, richiedono, a seguito della scelta effettuata da parte del beneficiario del revisore, di ricevere un’autorizzazione da parte della Commissione Mista Stato Regioni, basata su autodichiarazioni da parte dell’auditor sul non avere interdizioni di alcun genere, di essere indipendente e di conoscere la lingua del programma di finanziamento.

Una volta ottenuta l’autorizzazione e perfezionato l’incarico, il revisore svolgere l’attività di controllo a seguito di ogni rendicontazione per cui è prevista la certificazione. Quindi potranno essere tanti certificati per lo stesso progetto in base ai tanti periodi di rendicontazione intermedia, oltre a quello finale. Va detto che i programmi a gestione diretta richiedono invece un unico certificato – CFS “Certified Financial Statement” – al termine del progetto anche in presenza di periodi di rendicontazione intermedi. È importante che vengano definite le modalità attraverso le quali il beneficiario renderà disponibile al revisore incaricato la documentazione da controllare a partire dalla lista dettagliata delle spese che compongono la rendicontazione (List of expenditures).

L’approccio da parte del controllore di primo livello è quello di verificare che non vi siano spese ritenute non eleggibili in base alle regole generali e specifiche del programma di finanziamento. Per questo motivo il controllo potrà in alcuni casi essere a campione, ma la dimensione dovrà essere motivata in base ai diversi fattori di rischio derivanti dalla natura delle spese, dall’organizzazione del beneficiario e dall’incidenza valoriale sul rendiconto. In alcuni casi potrà essere svolto un controllo anche sul 100% delle spese, volto soprattutto a verificare l’esattezza non solo dei valori rendicontati ma anche delle spese ad essi afferenti.

Il controllo di primo livello spesso si svolge da remoto anche se molti programmi europei prevedono l’obbligatorietà, soprattutto nei casi di acquisto di beni strumentali o realizzazione di infrastrutture, del controllo in loco almeno una volta nel caso di più rendiconti.

Diverso invece è il caso dei controlli di secondo livello che possono avvenire sia durante lo svolgimento del progetto per i rendiconti già presentati, sia a seguito della conclusione del progetto in un periodo che in base ai contratti di sovvenzione dell’Unione Europea si può estendere fino a 5 anni. Gli audit di secondo livello sono dunque dei controlli che vengono gestiti direttamente dalle autorità che sovvenzionano il programma e hanno lo scopo di verificare l’eleggibilità delle spese rendicontate anche di quelle eventualmente già certificate dagli auditor di primo livello. Pertanto, si basano su un sorteggio dei progetti da controllare e successivamente, sempre attraverso sorteggio, delle spese da verificare. Normalmente il beneficiario riceve una comunicazione attraverso la quale viene informato che è stato sorteggiato il suo progetto per un controllo di secondo livello e che è stato incaricato per questo o un  revisore quale soggetto individuale o una società di revisione che opera per conto dell’autorità di sovvenzione. Il beneficiario è dunque invitato a mettersi in contatto con gli incaricati all’audit di secondo livello e questi a stretto giro richiedono la documentazione utile ad effettuare il sorteggio delle spese da verificare. Una volta sorteggiate e identificate le spese, vengono definite le date per il controllo che normalmente si svolge in loco, presso la sede del beneficiario.

L’audit di secondo livello si chiude con un report dal quale possono emergere eventuali tagli di spesa accompagnati dalle relative motivazioni. Sarà poi l’autorità di sovvenzione a richiedere eventualmente la restituzione del contributo rispetto alla spesa non riconosciuta.

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