L’importanza dei modelli organizzativi D.Lgs 231/2001 nei progetti finanziati

La normativa derivante dal D.Lgs 231/2001 volta a prevenire e dunque a scongiurare i “reati presupposto” previsti dalla stessa normativa in continuo aggiornamento, prevede la definizione e l’adozione di un MOGC – Modello Organizzativo di Gestione e Controllo – caratterizzato da un inquadramento organizzativo e funzionale e soprattutto da protocolli interni volti a regolamentare le procedure ritenute potenzialmente critiche.

Lo scopo è dunque quello di evitare che l’ente, nei casi in cui un dipendente abbia agito illegalmente arrecando un vantaggio allo stesso ente, si veda in sede di giudizio penale condannato all’interdizione nel ricevere qualsiasi forma di contributo o agevolazione pubblica.

Grazie, infatti all’adozione del MOGC e all’attività di vigilanza messa in atto dall’OdV – Organismo di Vigilanza – è possibile per l’ente non incorrere nelle suddette situazioni e dunque evitarne le conseguenze.

Va detto che alcuni dei reati presupposto previsti dalla norma riguardano proprio i contributi pubblici e i rapporti con le istituzioni. In particolare si tratta dei reati riguardanti:

- indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato, di un ente pubblico o dell’Unione europea o per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico e frode nelle pubbliche forniture (Art. 24, D.Lgs. n. 231/2001);
- peculato, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità̀, corruzione e abuso d’ufficio (Art. 25, D.Lgs. n. 231/2001).

È comunque possibile che possano incorrere altre fattispecie di reato, ma per gli enti che percepiscono contributi e agevolazioni pubbliche è necessario adottare il MOCG ex D.Lgs 231/2001 introducendo protocolli atti a scongiurare i reati presupposto sopra riportati.

La costruzione di protocolli che determinano delle procedure comportamentali ha anche lo scopo di dimostrare che l’ente in quanto beneficiario di contributi pubblici nell’abito di progetti finanziati sia dotato di un adeguato e dunque affidabile assetto organizzativo interno e che quindi la propria gestione sia chiara e trasparente. Ciò va senz’altro a beneficio nei casi di controlli di primo e di secondo livello, sempre che le procedure previste siano messe in atto e l’OdV svolga effettivamente il proprio ruolo di vigilanza.

L’adozione del MOCG ex D.Lgs 231/2001 è previsto da parte di tutti gli enti privati nelle varie forme giuridiche, dalle ONLUS alle società di capitali.

Per realizzare delle procedure coerenti ed efficaci va analizzato il contesto organizzativo dell’ente, l’operatività svolta e soprattutto i rischi potenziali rispetto ai reati presupposto.

Solo se infatti le procedure adottate sono in grado di efficientare concretamente i processi e di definire compiti e responsabilità, allora sarà più facile che la messa in atto delle stesse avvenga da parte di tutti i dipendenti rendendo anche più agevole il ruolo da parte dell’OdV.

Nell’abito rendicontativo dei progetti finanziati le procedure più utili e pertinenti sono pertanto:
- procedura della gestione amministrativa e finanziaria
- procedura degli acquisti
- procedura della gestione del personale.

Inoltre, a seconda dei casi relativi alla diversa natura dell’ente e all’attività del progetto finanziato, altre procedure possono ritenersi utili allo scopo per meglio dimostrare l’assunzione interna di un efficiente ed efficace modello organizzativo.

Close

50% Complete

Two Step

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.