Il nuovo regolamento dei Fondi Europei 2021-2027 relativo all’ammissibilità delle spese
Il 23 maggio 2025 è entrato in vigore il Decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 2025, n. 66 attraverso il quale vengono ridefiniti e chiariti in modo sostanziale alcuni criteri di ammissibilità della spesa per i programmi cofinanziati dai fondi europei a gestione concorrente nel periodo di programmazione 2021-2027.
Rispetto al precedente DPR n. 22/2018 (che continuerà ad applicarsi solo per il ciclo 2014-2020), il nuovo DPR 66/2025 si pone come un punto di riferimento omogeneo e aggiornato per tutti i principali strumenti finanziari europei, in perfetta armonia con il Regolamento (UE) 2021/1060, che stabilisce le regole comuni per i fondi della politica di coesione.
Il nuovo regolamento interessa una vasta gamma di fondi strutturali e di investimento europei, cruciali per lo sviluppo e la coesione del nostro Paese. Parliamo di:
- Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR): per la crescita economica e la competitività regionale.
- Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+): per l'occupazione, l'inclusione sociale e l'istruzione.
- Fondo per una Transizione Giusta (JTF): a supporto delle regioni e dei settori più colpiti dalla transizione ecologica.
- Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura (FEAMPA): per lo sviluppo sostenibile del settore.
- E i fondi legati a migrazione, sicurezza e frontiere (AMIF, ISF, BMVI).
Il DPR 66/2025 non è solo un aggiornamento normativo; introduce significative semplificazioni operative e maggiore chiarezza per tutti i soggetti coinvolti, dalle imprese alle pubbliche amministrazioni che beneficiano e gestiscono questi fondi.
- Requisiti di Ammissibilità Rivisti e Chiariti: Il regolamento rafforza e dettaglia i criteri che rendono una spesa ammissibile. Ogni costo deve essere:
- Pertinente all'operazione approvata.
- Effettivamente sostenuto e comprovato da documentazione adeguata.
- Rientrante nel periodo temporale consentito.
- Tracciabile e verificabile, con una corretta registrazione contabile.
Vengono inoltre delineate le diverse forme di sostegno, che possono essere erogate non solo come sovvenzioni a fondo perduto, ma anche tramite premi e strumenti finanziari, o una combinazione di questi.
- Semplificazioni per i costi del personale: una delle novità più attese riguarda la gestione dei costi del personale. Il decreto distingue chiaramente tra personale dipendente ed esterno e introduce la possibilità di calcolare i costi del personale che lavora part-time su un progetto come una percentuale fissa del tempo e del costo del lavoro, attestata da un documento del datore di lavoro. Questa flessibilità, unitamente alla possibilità di applicare per le opzioni di semplificazione dei costi già previste per il PNRR anche a tipologie analoghe di operazioni cofinanziate, rappresenta un notevole passo avanti verso una gestione più agile e meno onerosa.
- Nuove aperture al credito d'imposta e all’esonero contributivo: il DPR 66/2025 segna un'importante innovazione riconoscendo come spesa ammissibile anche gli importi relativi a crediti d'imposta e esoneri dai contributi previdenziali, a condizione che siano previsti da normative nazionali, coerenti con gli obiettivi del programma e conformi alle norme sugli aiuti di Stato.
- Contributi in natura e IVA: anche i contributi in natura (fornitura di opere, beni, servizi, terreni o immobili non monetari) sono ora esplicitamente ammissibili, seppur a condizioni specifiche e nel rispetto di limiti definiti. Per quanto riguarda l'IVA, è ammissibile solo se non recuperabile dal beneficiario e nei limiti della normativa europea e nazionale.
- Cosa non è ammissibile: il regolamento ribadisce e chiarisce cosa non può essere finanziato, eliminando ambiguità. Tra le spese non ammissibili figurano:
- Multe, penali e ammende di qualsiasi tipo.
- Perdite da fluttuazioni valutarie, commissioni bancarie speculative.
- Spese per delocalizzazione di attività produttive.
- Acquisti di immobili, terreni o infrastrutture che non rispettino criteri specifici o che abbiano già ricevuto finanziamenti pubblici nei 5 anni precedenti.